Raccolta e consegna firme per il rispetto dei posti letto dell’Ospedale di Malcesine

News

31 Mag , 2024

Raccolta e consegna firme per il rispetto dei posti letto dell’Ospedale di Malcesine

Giovedì 30 maggio, in rappresentanza dell’associazione AIDM, Gabriele Fagnani, presidente, Tonino Vetrano, vicepresidente, Angiolina Zendrini, segretaria, Graziella Bonfadini, consigliera delegata al rapporto con i Rappresentanti Regionali, si sono recati a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto, per consegnare le firme raccolte in questi mesi.

L’iniziativa, avviata lo scorso 15 novembre, ha ottenuto la raccolta di quasi tremila firme, in forma cartacea e online, per chiedere il rispetto del numero dei posti letto all’Ospedale di Malcesine, come stabilito dalla Delibera della Giunta Regionale n. 614 del 2019, allegato B.

Presenti all’incontro di Venezia Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, Francesca Zottis, vice presidente del Consiglio Regionale, Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità, Sonia Brescacin, presidente V commissione Sanità, Anna Maria Bigon, vicepresidente della V Commissione Sanità.

La necessità di raccogliere le firme da parte dell’associazione AIDM è nata dopo numerosi sforzi e vari incontri realizzati in questi anni affinché la Delibera Regionale venisse messa in atto e la struttura ospedaliera tornasse a funzionare pienamente.

“La situazione nel Padiglione A attualmente è particolarmente critica: la scorsa settimana erano presenti 28 pazienti. Non è più prevista la possibilità di ricovero per i pazienti con altre patologie neurologiche, a differenza degli scorsi anni – spiega Fagnani – L’AIDM chiede semplicemente che vengano rispettati i numeri ufficiali dei posti letto pubblicati sul Bollettino della Regione Veneto.

Questo significa il ritorno al completo funzionamento del Padiglione A con 50 posti letto e del Padiglione B con 30 posti letto.

Chiediamo l’attuazione della delibera regionale, un atto ufficiale che deve essere rispettato dagli amministratori pubblici. Il timore è quello che si stia andando verso la privatizzazione dell’ospedale, con il rischio di trasformarlo in una struttura a pagamento.

Abbiamo proposto più volte la creazione di un polo di riabilitazione intensiva di alto livello, magari con riferimento nazionale, ma le risposte ricevute sono state evasive.


Ultime News: